La casa, agli ultimi due piani di un edificio storico, è stata ripensata con un più luminoso living a doppia altezza e una seconda zona giorno soppalcata. Dove possibile, sono state recuperate le strutture originarie in legno.
L’abitazione d’epoca, nel centro di Lodi in una caratteristica costruzione che risale al 1600, presenta un’insolita pianta che si sviluppa sugli ultimi due piani, per una superficie totale di circa 145 mq: sotto si trova il living a doppia altezza, sopra ci sono tutti gli altri ambienti. Al livello superiore un soppalco con area relax e tv, affacciato sul soggiorno, raccorda due zone distinte: da una parte ci sono la cucina e il pranzo, dall’altra la camera e il bagno. In fase di ristrutturazione l’utilizzo del legno – spesso di recupero – per strutture e finiture ha permesso di mantenere l’impronta storica degli ambienti. Ad attualizzare l’effetto d’insieme ci sono le scelte d’arredo che puntano sul design, anni ’50 e contemporaneo.
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Il grande soggiorno è lasciato in parte a doppia altezza e in parte ribassato dal soppalco, di circa 20 mq, che collega tra loro le due aree del piano superiore che si aprono a destra e a sinistra. Arredato con poltrone e una zona per la tv, il soppalco è quindi concepito come un ponte dal punto di vista strutturale ma anche funzionale tra cucina-zona pranzo e camera-bagno, che si trovano sul lato opposto. La luce naturale filtra in abbondanza dalle due finestre del soggiorno sottostante. La soletta del soppalco si appoggia su tre pareti, mentre il quarto lato è libero e affaccia sul living tramite una balaustra in vetro temperato trasparente di sicurezza. La struttura portante è costituita da travi in legno d’abete, recuperate da un altro edificio e sbiancate in opera; nella stessa essenza sono anche i travetti – disposti perpendicolarmente alle travi principali – e l’assito.
IL DESIGN Nemo Anno: 2010 – Design: Fabio Novembre – Produttore: Driade • Il concept della seduta-testa si ispira alle forme umane: riproduce una maschera stilizzata statuaria che “avvolge” al suo interno il corpo di chi la occupa. La struttura è un monoblocco in polietilene, bianco o colorato, che può essere fisso o girevole.
IL DESIGN Masters Anno: 2010 – Design: Philippe Starck, Eugeni Quitllet – Produttore: Kartell • In polipropilene modificato colorato in massa ha la seduta formata da un intreccio di linee. Il progetto si propone come una sintesi che rende omaggio, nelle sue semplici linee, ad alcune tra le più celebri sedute della storia del design contemporaneo, da Eames a Jacobsen.
La composizione a colonne della cucina integra l’accesso al vano ripostiglio-lavanderia, chiuso da un’anta in laminato color panna, mimetizzato nel mobile. Questo locale indipendente, che sfrutta la zona ad altezza ridotta del sottotetto, ha una superficie di circa 7 mq ed è adibito a diverse funzioni. In questo spazio è stata infatti installata la caldaia a condensazione, collegata con l’esterno, per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria. Trovano inoltre posto lavatoio e lavatrice, che attrezzano l’ampia zona lavanderia, e sono anche sistemati i bidoni per la raccolta differenziata dei rifiuti e scomparti per riporre tutto ciò che serve per le pulizie. I rivestimenti a parete sono in gres porcellanato effetto cemento, formato 10×10 cm.
IL DESIGN Poltrona Sacco Anno: 1968 – Design: Gatti, Paolini, Teodoro – Produttore: Zanotta • È la capostipite delle poltrone “destrutturate”: anatomica e non rigida, si modella sulla forma del corpo e lo avvolge grazie alla speciale imbottitura costituita da palline di polistirolo espanso ad alta resistenza. Diventata popolarissima negli anni ’70, oggi è un classico senza tempo, attualissima, disponibile in sempre nuovi rivestimenti e finiture.
La cassettiera nel sottofinestra. Centimetri recuperati La profondità di circa 60 cm dei cassetti sfrutta la sporgenza determinata dall’inclinazione della copertura a spiovente. Mimetizzati e realizzati su misura dal falegname, i quattro cassetti hanno frontali in legno laccato bianco opaco come la parete e i serramenti.
Un living aperto Il piano inferiore dell’abitazione è interamente occupato dalla zona giorno open space. All’estremità dell’ambiente in cui si trova la porta d’ingresso sale la scala che conduce al soppalco e agli ambienti del livello superiore: è stata realizzata su disegno in acciaio corten e legno, con basamento in beola bocciardata; sotto il corrimano è installato un nastro a led che illumina la salita.
Zona giorno e vani di servizio La sala da pranzo, la cucina e un ambiente dedicato al relax sono comunicanti tra loro. Dalla cucina si accede poi a un altro locale indipendente, nel sottotetto, utilizzato come ripostiglio e lavanderia.
Progetto: Studio di Architettura Stefania e Lucia Rozza Lodi Foto: Cristina Fiorentini