Le cravatte di Marinella fatte di buccia d'arancia (e di tenacia) - la Repubblica

2022-09-17 02:13:32 By : Ms. Jammy Lau

Da qualche giorno le cravatte più famose del mondo, quelle realizzate da Marinella a Napoli, sono fatte anche con un tessuto realizzato dagli scarti della lavorazione delle arance. La parte che buttiamo e che su grande scala è complicato smaltire. Ora può diventare un tessuto pregiato. La prima volta che ho sentito questa storia era il 2013: Telecom Italia, che da un paio di anni si occupava attivamente di startup, aveva deciso di aprire tre acceleratori, tre spazi in cui le startup in pochi mesi avrebbero potuto crescere per presentarsi al mercato. Uno dei tre era a Catania e una delle startup, non ancora costituita per la verità, era quella proposta da Enrica Arena e Adriana Santonocito. L’idea era creare un tessuto pregiato con degli scarti, trasformare un problema in opportunità, fare economia circolare a partire da due eccellenze italiche, l’agro alimentare e la moda.

Era un'idea formidabile da raccontare e Orange Fiber, questo il nome della startup, ebbe subito successo. Ma non c’era il prodotto: era solo una idea su un foglio e andava trasformata in realtà. Qui è iniziato il loro viaggio, anzi il viaggio di Enrica, perché Adriana dopo un po’ si è dedicata ad altro. Più che un viaggio, un’odissea, otto anni per arrivare al traguardo. Otto anni per passare dal laboratorio all’impianto industriale (imparando sul campo cos’è un impianto industriale). Dal primo tessuto, realizzato artigianalmente per la casa di moda Ferragamo qualche anno fa, alla partnership con Marinella che poggia su un vero impianto in grado di produrre tonnellate di tessuto. Quante? Quindici, pari a circa 70 mila metri di tessuto.

In questi otto anni Orange Fiber ha continuato a raccogliere premi in tutto il mondo (l'ultimo qualche giorno fa), non solo strette di mano e applausi ma anche piccole somme che hanno consentito al team di andare avanti. Ma i premi non bastavano, e i venture capitalist latitavano: allora Enrica Arena i soldi li ha chiesti alla rete, nel 2019 ha lanciato una campagna di crowdfunding: 364 persone (tra cui il giovane Alessandro Marinella, ultima generazione della azienda di cravatte) hanno investito 650 mila euro per sostenerla; meno di duemila euro ciascuno in media ma questa non è una storia di soldi, è una storia di talento e tenacia, è la storia di una giovane donna del sud con un'idea rivoluzionaria che non ha mollato mai. 

Nel frattempo le cravatte all’arancia di Marinella sono andate esaurite in 24 ore. Torneranno presto. Il mondo sta cambiando. I consumatori spingono affinché cambi. La politica lo avverte. Anche i leader del G20 a Roma a fine ottobre avevano ricevuto una cravatta Orange Fiber una in dono. Forse il gesto più sostenibile di tutto il summit.