Casa Quetzalcoatl, l'edificio sostenibile costruito con la tecnica Superadobe - Green.it

2022-05-28 22:50:31 By : Mr. Will Zheng

Chi conosce la tecnica di costruzione ecosostenibile Earth Bag? Non molti, probabilmente. Ma tutti quanti l’abbiamo ancora vista in fotografie o film di guerra, anche se non lo sappiamo: la tecnica Earth Bag consiste infatti nel creare delle strutture resistenti riempiendo dei sacchi di juta o di polipropilene con della terra o della sabbia, per poi impilarli ordinatamente uno sopra all’altro. Gli eserciti hanno usato molto spesso questa tecnica per costruire strutture capaci di resistere a proiettili e bombe.

Consapevole della capacità architettonica di questa singolare tecnica di costruzione, l’architetto iraniano Nader Khalili lavorò molto intorno al metodo Earth Bag, arrivando a definirne una variante in tutto e per tutto adatta a costruire case sostenibili e durature nel tempo: la tecnica Superadobe. A differenza della Earth Bag, essenzialmente, viene introdotto un filo spinato tra un sacco e l’altro, così da evitare scivolamenti e rinforzare la struttura, e i singoli sacchi vengono sostituiti da un unico e lunghissimo contenitore in tessuto, chiuso a cerchio per tutto il diametro dell’edificio. Va dunque da sé che gli edifici costruiti secondo questa tecnica sono solitamente di forma circolare – conoidale.

Prima di morire, Nader Khalili insegnò a moltissimi alunni i segreti della tecnica Superadobe presso il suo centro California Institute of Earth Art and Architecture, e tutt’oggi in ogni parte del mondo nascono nuovi edifici sostenibili fatti di sacchi di terra non organica. Un esempio mirabile di questa filosofia architettonica è stato realizzato recentemente in Costa Rica: qui sorge la casa Quetzalcoatl, un edificio di oltre 150 metri quadrati realizzato con sacchi di sabbia e materiali di recupero.

Il responsabile del progetto e della costruzione è Ayal Bryant, di Barro Vivo, che ha optato per la tecnica Superdobe «per le sue proprietà termiche, ma anche per come ci si sente a vivere all’interno di una tale struttura dai tratti primitivi». Ma alla casa in questione non mancano di certo le comodità: due stanze da letto, un salotto, tre bagni, una cucina, un guardaroba, una dispensa e persino un balcone. Un altro impegno di Ayal Bryant è stato quello di utilizzare solamente materiale di origine locale, come per esempio il legno, recuperato da vecchie case in rovina. Oltre a questo, il team di Barro Vivo ha realizzato anche un sistema di raccolta dell’acqua piovana sul tetto e un sistema di riutilizzo delle acque nere, collegate ad un compost esterno. Insomma, Nader Khalili sarebbe molto orgoglioso della casa Quetzalcoatl.

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